8 gennaio 2008

Ferì alunno, maestra condannata a due mesi - ViviMilano

Ferì alunno, maestra condannata a due mesi - ViviMilano

Derubricata l'accusa da lesioni volontarie a colpose. Il pm aveva chiesto quattro mesi di reclusione: «La sentenza mi stupisce»
È stata condannata a due mesi di reclusione per lesioni colpose Rosa Sciliberto, la maestra che il 20 febbraio del 2007 con le forbici provocò un taglio sulla lingua di un alunno di sette anni. Il Tribunale di Milano ha condannato la maestra, derubricando però l’accusa originaria di lesioni volontarie formulata dal Pm in quella di lesioni colpose. Il PmMarco Ghezzi aveva chiesto la condanna dell'insegnante a 4 mesi (grazie allo sconto di un terzo per la concessione delle attenuanti generiche e di un altro terzo per effetto del rito abbreviato) mentre i difensori della maestra, gli avvocati Gaetano e Teresina Lipiani, ne avevano chiesto l'assoluzione perché «il fatto non costituisce reato». Secondo i legali, infatti, non ci fu volontarietà nel gesto dell'insegnante, che fu, a loro dire, uno spiacevole incidente. Il Tribunale ha anche deciso che la maestra dovrà risarcire i danni da quantificare in un giudizio separato con una provvisionale per ora di 5mila euro oltre a 2.200 euro di spese processuali. La maestra era stata sospesa dal ministro della Pubblica istruzione e successivamente si era licenziata.
PM: «STUPITO» - «La sentenza stupisce. Ora attenderò le leggere le motivazioni e se non mi convinceranno la impugnerò» commenta il pm Marco Ghezzi. Le perplessità nascono dalla derubricazione dell'ipotesi di lesioni volontarie in lesioni colpose sostenuta dalla Procura. Il legale di parte civile, Piero Porciani, ha espresso «solidarietà e umana comprensione» nei confronti dell'insegnante che, a suo parere, «si è trovata in una vicenda più grande di lei». L'avvocato ha quindi definito equa la sentenza, in quanto «riconosce la responsabilità ma non è eccessivamente pesante nei confronti dell'imputata, che comunque non poteva sperare in un'assoluzione». L'avvocato ha sottolineato la responsabilità delle istituzioni nella vicenda: «Non si lascia una ragazzina poco più che ventenne a gestire una classe completamente sola».
08 gennaio 2008