25 settembre 2007

Google propone standard minimi per la privacy globale - LASTAMPA.it

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Insider Marcolin: presidente patteggia, ad Palladio a giudizio | Reuters.it

Insider Marcolin: presidente patteggia, ad Palladio a giudizio Reuters.it

MILANO (Reuters) - Il gup di Milano Luisa Savoia ha rinviato oggi a giudizio per insider trading Giorgio Bravo, amministratore delegato di Palladio, a conclusione dell'udienza preliminare sul presunto insider a carico dei vertici della società di produzione di occhiali Marcolin.
Lo hanno riferito fonti giudiziarie, aggiungendo che il processo a carico dell'ad di Palladio -- la finanziaria prossima all'aggregazione con Fingruppo, primo socio di Hopa -- che partecipava in misura rilevante al capitale di Marcolin, inizierà il prossimo 24 gennaio davanti alla terza sezione del Tribunale penale di Milano.
Nell'ambito dell'udienza di oggi, dicono le fonti, il gup ha anche formalizzato il patteggiamento del presidente di Marcolin, Giovanni Coffen Marcolin, e della moglie Maria Giovanna Zandegiacomo, a 30.000 euro di multa.
Secondo l'accusa, i due, sapendo che Dolce e Gabbana non avrebbero rinnovato il contratto di licenza con Marcolin alla scadenza, avevano venduto titoli della società.
Il mancato rinnovo della licenza, che aveva iniziato a concretizzarsi almeno a partire da aprile 2004, era stato comunicato al mercato solo la sera del 7 ottobre 2004 mentre vendite di titoli da parte del presidente e della moglie si erano verificate a settembre.
Il titolo Marcolin valeva 1,2 euro alla chiusura del 7 ottobre per poi crollare a 0,88 euro fino all'11 di ottobre. A settembre Marcolin quotava 1-1,17 euro.

Garante Privacy, ecco le regole a difesa dei dati telefonici e web - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it

Garante Privacy, ecco le regole a difesa dei dati telefonici e web - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it

Il documento dell'authority sarà al centro di una consultazione pubblica con istituzioni, aziende e associazioni di consumatori
Garante Privacy, ecco le regole a difesa dei dati telefonici e web
Autenticazione e tracciamento degli accessi degli incaricati
Cifratura del traffico per evitare acquisizione indebita o fortuita
ROMA
I dati di traffico telefonico e telematico, ma non i contenuti, che riguardano le telefonate, gli sms, gli mms, gli indirizzi email e la localizzazione dei cellulari, da oggi devono essere "blindati". Si tratta infatti di dati molto delicati perché sono fondamentali per ricostruire le relazioni interpersonali di milioni di cittadini italiani ed è per questo che il Garante per la privacy è intervenuto per individuare le regole essenziali per la messa in sicurezza di questi dati conservati a fini di accertamento e repressione dei reati.
Vista la delicatezza della materia l'Autorità ha però avviato anche una consultazione pubblica, che si concluderà il 31 ottobre, con le istituzioni interessate (in particolare Ministero della giustizia, Ministero dell'interno e Csm), con le aziende e le relative associazioni di categorie nonchè con le associazioni dei consumatori. Lo scopo è quello di acquisire osservazioni e commenti utili per l'adozione di un definitivo provvedimento in materia.
Potrebbero quindi essere apportate modifiche ma oggi il documento indica già in maniera organica le misure da rispettare, secondo il Garante, per la conservazione dei dati a fini di giustizia da parte di gestori telefonici e fornitori di servizi di comunicazione elettronica. Questo per rispondere alla necessità di assicurare una efficace protezione di dati personali riguardanti milioni di cittadini, sia a tutela della sfera privata di questi ultimi sia nell'interesse stesso di magistratura e forze di polizia.
Il documento, del quale è stato relatore Francesco Pizzetti, è frutto di un'attività, anche ispettiva molto articolata, iniziata alla fine del 2005 e portata avanti in questi due anni. Il documento, nel chiarire i soggetti destinatari e i dati oggetto di conservazione, stabilisce prescrizioni tecnico organizzative riguardo alla loro tenuta e alla loro messa in sicurezza.
In particolare prevede: adozione di avanzati sistemi di autenticazione per gli incaricati che possono avere accesso ai dati; conservazione separata dei dati tenuti per finalità di accertamento e repressione dei reati da quelli utilizzati per funzioni aziendali (es., fatturazione, marketing, statistiche); immediata cancellazione dei dati una volta decorso il tempo previsto di conservazione; tracciamento di ogni accesso e operazione compiuta da parte degli incaricati; introduzione di sistemi di segnalazione di comportamenti anomali; controlli interni periodici sulla legittimità degli accessi ai dati da parte degli incaricati, sul rispetto delle regole e delle misure organizzative tecniche e di sicurezza prescritte dal Garante; sistemi di cifratura a protezione dei dati di traffico contro rischi di acquisizione indebita o fortuita.
Sono esclusi dall'ambito di applicazione di queste regole i gestori di esercizi pubblici e internet café, i gestori di siti che diffondono contenuti sulla rete ('content provider'), i gestori dei motori di ricerca, le aziende o le amministrazioni pubbliche che mettono a disposizione del personale reti telefoniche e informatiche (es. centralini aziendali) o che si avvalgono di server messi a disposizione da altri soggetti.
(25 settembre 2007)

Crac Cirio, rinviati a giudizio Cragnotti, Geronzi e Fiorani - cronaca - Repubblica.it

Crac Cirio, rinviati a giudizio Cragnotti, Geronzi e Fiorani - cronaca - Repubblica.it:

L'ex presidente del gruppo Cirio, Sergio CragnottiROMA - Sergio Cragnotti, Cesare Geronzi e Giampiero Fiorani sono stati rinviati a giudizio dal gup di Roma, Barbara Callari, per il crac del gruppo Cirio. Oltre a loro, subiranno un processo altre 32 persone più la società di revisione Deloitte & Touche, indagata come persona giuridica. Prosciolti nove imputati, tra cui gli ex manager del San Paolo Imi, Rainer Masera, Luigi Maranzana e Massimo Mattera. Assolto l'ex componente del collegio dei sindaci di Cirio holding, Antonio Petrucci, l'unico che aveva chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato. Per lui i pm avevano sollecitato una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione. Il processo comincerà il 14 marzo prossimo davanti alla prima sezione penale del Tribunale. Rinviati a giudizio anche i familiari di Cragnotti, i figli Andrea, Elisabetta e Massimo, il genero Filippo Fucile, e la moglie Flora Pizzichemi. Tutti gli imputati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di falso, truffa, e bancarotta in tutte le sue declinazioni (fraudolenta, preferenziale, distrattiva). La vicenda risale al 2003, quando il fallimento del gruppo Cirio, allora guidato da Cragnotti, aveva fatto andare in default obbligazioni per 1,125 miliardi di euro, emesse tra il 2000 e il 2002. L'udienza preliminare era cominciata nel giugno dello scorso anno con la richiesta di costituzione di parte civile avanzata da circa 1500 persone (pochissime rispetto ai 12mila risparmiatori che secondo la procura di Roma sarebbero stati danneggiati dal fallimento del gruppo Cirio). (25 settembre 2007)